PILATES: UN POMERIGGIO IN PALESTRA UNA DISCIPLINA DI TENDENZA CHE «RAPISCE»
Pilates: un pomeriggio in palestra Una disciplina di tendenza che «rapisce»
Paure, amori, sogni e speranze delle donne nei reportage di due scrittori
Marzo 2010
Articolo tratto dal magazine online Corriere del Veneto.it
Cos’è esattamente la ginnastica «Pilates»? Molte persone, soprattutto di sesso maschile, difficilmente saprebbero rispondere alla domanda. E anche molte signore al di sopra dei cinquanta o sessant’anni. Perché il successo di questa disciplina dipende in larga parte dalle donne giovani o giovanissime, che si muovono sulla scia del «lancio» planetario effettuato da Madonna qualche tempo fa.
Per i non addetti ai lavori diciamo subito che si tratta di una sorta di versione occidentalizzata dello yoga. Prende il nome dal suo inventore, Joseph Pilates. Una ginnastica da praticare a corpo libero o col supporto di grandi palloni, corde e altri attrezzi. Una successione di movimenti e posture che coinvolgono soprattutto il bacino e riattivano la respirazione. In origine serviva per il recupero dei feriti di guerra. E’ molto usata dai ballerini professionisti per sciogliere i muscoli. Uno dei centri più affermati per l’insegnamento e la pratica di questa particolare ginnastica si trova nel centro di Padova, a poca distanza dal Duomo. Per raggiungere la palestra bisogna imboccare una via stretta, poco illuminata. Nel tardo pomeriggio invernale, lungo i marciapiedi umidi di pioggia non si vede anima viva. Attraversiamo un piccolo e curatissimo giardino, raggiungiamo l’edificio. Il locale dell’ingresso è spazioso, riposante. Grandi veli semitrasparenti color ocra e fucsia appesi alle pareti e al soffitto. Luci soffuse. Musica chillout in sottofondo. E gatti, molti gatti che vanno e vengono fra le poltroncine di vimini ed il tavolino basso coperto di opuscoli che reclamizzano ogni genere di corso: il pilates, appunto. E poi la danza del ventre, le danze etniche, la danza per bambini. «E’ molto importante chiamare per nome tutte le ragazze che frequentano i corsi», dice un’insegnante, una donna di trentacinque anni, lunghi capelli castani e profondi occhi azzurri. «Si tratta della regola numero uno. Così si sentono valorizzate». Insegna pilates da diversi anni. E’ brava e molto conosciuta. Nonostante il sorriso, sembra distante. «Io mi sento bene soltanto quando insegno», dice. «Soltanto qui in palestra sono davvero me stessa». Una porta si apre. Una dozzina di donne con vestiti luccicanti di palliettes e fascette sulla fronte ci passa accanto. « Sono quelle della danza del ventre», dice l’insegnante. «E’ un corso molto seguito».
... Clicca Qui per leggere l'articolo completo
